Cantastorie

UNA STORIA PER UN CANTASTORIE
Angelo e Vincenzina Cavallini –

Molto si è scritto, nel passato, sui cantastorie pavesi: Adriano Callegari, Antonio Ferrari, Angelo Cavallini e sua moglie Vincenzina Mellina. Sul loro treppo, sui loro spettacoli di piazza, il loro portavoce Adriano Callegari ha raccontato molto. Quello che invece, spesso, si è tralasciato è il privato di questi grandi artisti che a volte è altrettanto importante quanto il pubblico. I cantastorie pavesi hanno smesso di “lavorare” 20 anni fa.
Adriano Callegari e Antonio Ferrari sono scomparsi, sono andati probabilmente a portare il loro treppo in Paradiso.

Angelo e Vincenzina, invece, non sono morti come qualcuno va erroneamente dicendo in giro da tempo, facendoli arrabbiare tantissimo, negli ultimi vent’anni sono rimasti in piazza a lavorare (perché, come dicono loro, “la piazza è qualcosa che ti entra nelle vene, nel sangue e dentro al cuore, e una volta che hai cominciato è difficile starne lontano”). Angelo e Vincenzina hanno continuato a vendere lucido da scarpe agli stessi clienti ai quali vent’anni prima vendevano canzoni, storie e sogni. Poi nell’inverno del 2001 un brutto ictus ferma Angelo Cavallini e lo costringe a casa curato e assistito amorevolmente da sua moglie Vincenzina, “Vice” come la chiamano tutti.
Certo non deve essere stato facile fermarsi dopo una intera vita passata on the road, sulla strada.

Però la strada, spesso, quando sopraggiungono la malattia, la vecchiaia, ti lascia solo, solo con i tuoi ricordi, belli, brutti, ma solo, irrimediabilmente solo. E la solitudine, la malattia, accrescono in te una specie di insofferenza verso il mondo esterno, verso quella gente alla quale hai dato molto, hai dato la vita intera e che adesso, adesso ti dimentica… Dice persino che sei morto… Gente che è passata come una tempesta nella tua casa portandoti via tutto quello che avevi raccolto nella tua vita da cantastorie: le tue registrazioni, i tuoi nastri, i tuoi dischi, le tue vecchie foto, i film che hanno girato su di te, gli articoli di giornale, i fogli volanti… tutto.
Gente che a volte si è arricchita su di te senza nemmeno farti gli auguri il giorno di Natale.

Certo non è stato facile riconciliare Vincenzina e Angelo Cavallini con il mondo della musica e della cultura popolare, la loro sacrosanta diffidenza a riparlare di quei giorni è stata vinta, credo, grazie alla pazienza e all’affetto con cui io, ma soprattutto mia moglie Angelina li abbiamo circondati, quasi adottandoli…

La storia privata e pubblica di Angelo e Vincenzina Cavallini potrebbe essere davvero lo spunto per una tipica storia da cantastorie (e chissà che non lo diventi presto).
La loro storia potrebbe diventare un romanzo, un film.
Venghino, Signori, venghino…

Fabrizio Poggi